Quando un amante del cinema si interpella su come diventare attore, riflette anche sull’importanza dello studio. La recitazione è più una tecnica interpretativa o un processo di improvvisazione?
Quando un amante del cinema si interpella su come diventare attore, riflette anche sull’importanza dello studio. La recitazione è più una tecnica interpretativa o un processo di improvvisazione?
Al quesito risponde prontamente la Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini a Ferrara, proponendo un corso per attore di cinema in una scuola specifica. Il credo dell'insegnamento si esprime in poche parole, concise ed esaustive: “Recitare non è un lavoro, bensì una filosofia”.
Infatti, i tempi in cui il pubblico si accontentava di guardare un film alla TV o al cinema realizzato con attori poco preparati e una trama di basso spessore, sono terminati. Ora il mercato internazionale, alquanto competitivo, richiede una preparazione tecnica, interpretativa ed espressiva rilevante, al fine di competere con le varie proposte cinematografiche nazionali e mondiali.
Per questo motivo, lo studio per un futuro attore diventa fondamentale. E abbiamo utilizzato l’aggettivo “fondamentale” proprio per enfatizzare l’importanza nel porre della basi solide su cui appoggiarsi durante la frequentazione di un percorso di studi.
In tal senso, la Scuola Vancini ha ideato “la filosofia del Performer” per accompagnare gli studenti all’interno di un viaggio catartico in grado di risvegliare la pura essenza della persona. Conoscersi e sapere su quali obiettivi puntare faciliterà non solo l’approccio didattico ma renderà unica la nostra espressività e capacità interpretativa.
Che cos’è la recitazione
La recitazione è l'arte di fingere di essere qualcun altro, interpretando e assimilando le sue fattezze ed espressioni. Spesso viene usata come sinonimo di performance, ma comprende anche altri aspetti essenziali quali la voce, la prestanza fisica, l’espressione facciale e gestuale, nonché l'improvvisazione.
Può assumere molte forme, dalla recitazione shakespeariana alle arti circensi o persino alle performance di strada. Molti attori imparano il loro mestiere partecipando a corsi, laboratori o percorsi di studio altamente formativi. Altri possono avere dei mentori professionisti che li aiutano a sviluppare le loro capacità. Se fatta correttamente, la recitazione può essere un potente strumento per espandere la propria capacità espressiva , interpretativa e migliorare la fiducia in sé stessi.
Recitare però non significa solo indossare una maschera e dar vita a un personaggio: il termine "recitazione" è di più ampio respiro. Può riferirsi sia alle abilità necessarie per svolgere bene il proprio lavoro, sia al significato intrinseco della parola. Questo aspetto è noto come "performance" e comprende elementi come la memorizzazione, la fiducia in sé stessi, il controllo emotivo e la presenza fisica. Per rendere più comprensibile il concetto, in sostanza, non si diventa attore da un giorno all’altro ma solo attraverso un percorso di studi mirato, stimolante e formativo.
Come diventare attore e come si formalizza un percorso di studi di recitazione
Prendendo come esempio la Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini a Ferrara, un percorso di studi costruttivo deve avere una durata minima di 3 anni. Non sono sufficienti pochi mesi per imparare l’arte della recitazione, in quanto gli argomenti da trattare nonché la pratica richiedono un notevole dispendio di tempo ed energie intellettive.
Inoltre, va sviluppato un approccio interiore capace di scovare negli abissi del nostro inconscio le qualità e le emozioni espressive e formative. Alla scoperta della nostra mente va aggiunto uno studio specifico sulla voce, l’intonazione e su come modulare le emozioni attraverso il semplice uso della parola.
Andranno poi affrontate le tematiche di autorevolezza. Ovvero, la capacità di destreggiarsi abilmente in compagnia del cast ed esprimere la propria personalità di fronte al pubblico. La difficoltà di proporsi agli altri deve essere quindi appianata affinché l’insicurezza, la paura o la timidezza non ostacolino la nostra espressività personale.
Infine, si conosceranno le difficoltà tecniche e pratiche legate alla figura professionale, altrettanto importanti per superare i periodi di impasse. La figura di attore, infatti, altalena periodi di intenso lavoro ad altri di - quasi - totale assenza di attività. Ciò è destabilizzante, in quanto la persona potrebbe farsi intrappolare dalle emozioni negative e pensare di non riuscire a trovare nessun altro ingaggio.
Ma sono altresì impegnative le parti interpretative di alto spessore, che possono far traballare il giudizio personale quando ci si immerge in profondità nella recitazione di un particolare personaggio. Per questo motivo, infatti, avere delle basi solide fondanti che si acquisiscono con un percorso di studi formativo serio, lo studente sarà in grado di affrontare un turbinio di emozioni e sensazioni che inevitabilmente scaturiscono nell’animo umano. In sostanza, l’attore comprenderà la transitorietà dei sentimenti e ne accetterà il passaggio senza addossarli alla propria mente.