Si chiama Matteo, frequenta la terza elementare in una cittadina in provin-cia di Ferrara ed ha inventato questa nuova parola. Si tratta dell'aggetti-vo "petaloso" e la maestra è rimasta molto contenta di questo nuovo neo-logismo.
In particolare si stava affrontando una lezione sugli aggettivi in classe ed evidentemente il piccolo bambino non è certamente uno che fa molti giri di parole per descrivere un oggetto.
La maestra aveva chiesto di descrivere, appunto, un fiore, per la precisio-ne una margherita e Matteo ha subito scritto che era molto petaloso. Que-sta parola ha subito suscitato interesse nella maestra che ha deciso di far scrivere al bambino una lettera all'Accademia della Crusca per sapere cosa ne pensavano loro.
Inaspettatamente l'Accademia ha risposto a Matteo e gli ha fatto i compli-menti. Infatti questa nuova parola è molto piaciuta agli esperti della lingua italiana perché risulta essere "un neologismo molto bello formato da parole altrettanto belle". Per questo motivo hanno proposto al piccolo Matteo di poter inserirla all'interno del vocabolario ma rimane solo un piccolo pro-blema.
Come si legge nella lettera di risposta degli esperti, infatti, non è possibile inserire una parola nel vocabolario se ad usarla è solamente chi l'ha inven-tata. Per questo motivo hanno suggerito al piccolo studente di far utilizzare quella parola a più persone possibile. Solo dopo che una nuova espres-sione entra nel linguaggio comune della popolazione, infatti, è possibile pensare che essa possa diventare un nuovo vocabolo per tutta la lingua italiana.
Di sicuro, quindi, non verrà inserita a breve nel vocabolario, è vero, ma il ragazzino potrà essere felice, sia adesso sia in futuro, di quanto fatto e si-curamente anche la sua maestra sarà molto orgogliosa. Infatti, come lei stessa dice, una lezione di vita di questo tipo è molto più importante di tan-te cose che si possano insegnare in classe.