L’arredamento made in Italy è sempre stato considerato un settore molto importante per l’economia italiana. In particolar modo, le Marche e il Veneto sono le regioni che da sempre si sono fatte valere nel sistema produttivo, con un notevole numero di stabilimenti industriali del legno-arredo.
Tanti sono i marchi che tramandando la passione di generazione in generazione sono rimasti negli anni a gestione familiare, ma allo stesso tempo molti sono anche i brand diventati multinazionali.
Il cuore del made in Italy sono sempre state le medie e piccole imprese. Sono le piccole realtà, infatti, a sgomitare e a cercare spazio sulla scena del design e grazie alla qualità proposta sono anche molte quelle che riescono a farsi conoscere. Nonostante la crisi e la corsa all’arredamento fai-da-te della famosa casa svedese, c’è chi è riuscito a combattere e rimanere sul mercato grazie alla qualità delle realizzazioni, in piena tradizione made in Italy.
Sono molte le aziende che hanno voluto investire nell’arredamento e nell’artigianato, nonostante il periodo di evidente difficoltà, aggravato forse anche dalla crisi edilizia. La perdita di fatturato registrata alla fine del 2014 nel settore dell’arredamento è stata del 2,7% con 1600 aziende in calo o addirittura in uscita dal mercato. Ma molti ce l’hanno fatta, hanno resistito alla crisi, hanno continuato a sperimentare e ricercare per poter offrire i prezzi e la qualità ricercati dai clienti. Si sono rimessi in gioco valorizzando sapere e innovazione. È proprio grazie a questo “sapere” che molti produttori hanno cambiato il modello di sviluppo seguendo una nuova green economy, cercando di rispettare l’ambiente, usare meno risorse e inquinare meno nei processi produttivi.